"Mi chiamo Vittoria e sono nata a Milano il
14 febbraio 1713, in una bella giornata piovosa.
Ci sono cose che nascono dal cielo e ci sono cose che nascono dalla terra.
Dalla terra nascono i compassi, gli orologi, i cavoli. Dal cielo nascono i
colori, le note musicali, i vestiti di seta che indossano le sante. Io
sono nata dalla terra e dal cielo. Dal carminio che macino con l'indaco,
dalla polvere d'oro che sciolgo nell'olio di lino, cantando.
Quando nel 1716 nacque mio fratello Cesare, nostro padre disse alla mamma:
"Nunziata, è nata una famiglia di artisti". E la mamma sorrise accogliendo
quelle parole come un lieto presagio: Cesare e io saremmo stati figli
d'arte, entrambi dotati di un grande talento per la pittura e la musica.
Poi i miei brindarono con il vino delle loro vigne e papà ci fece un
ritratto sanguigno, come certi schizzi che si preparano prima di dipingere
le Madonne sulle pale d'altare. La mamma aveva il bambino in braccio, io
mi appoggiavo a lei, con un violino tra le mani."
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