C'era una volta il nonno

di Emanuela Nava

Ieri è morto il nonno e io e mio cugino gli abbiamo regalato cuori di carta, paroline in rima e tanti fiori, che abbiamo sparso sul suo petto. Abbiamo anche riso, perché il nonno era steso sul letto, vestito con un bell'abito elegante, e avevamo paura che da un momento all'altro aprisse gli occhi per spaventarci.
Ma la nonna ci ha sorriso e ha detto che al nonno sarebbe piaciuta molto una bella festa per il suo viaggio verso il cielo, perché in vita sua era stato un grande viaggiatore.
Aveva attraversato a piedi tutta l'Africa. E in Africa, aveva visto meravigliose cerimonie funebri con canti e danze: musicisti che suonavano strumenti fatti di legno e di zucca, donne che correvano tenendo nelle mani un ramoscello di sorgo, che è il simbolo della vita.
-La morte è solo un passaggio, un cerchio che non si spezza.- aveva detto il nonno a me e a mio cugino Filippo un mese fa. Era una bella giornata di primavera e noi tre uomini eravamo seduti sul terrazzo a chiacchierare. Filippo ha otto anni e tre mesi. Io nove anni e nove mesi.

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